Focaccia e pesto, sì, ma anche panissa e tomaxelle, pandolce e acciughe ripiene. Alla scoperta dei 20 piatti simbolo della «Signora del Mare» “

 
 
Genova piace ed inizia a piacere sempre di più anche sui social, mezzo determinante di comunicazione degli ultimi anni. Quindi, possiamo mugugnare quanto vogliamo, ma questa è una nota estremamente positiva per la nostra città!
 

Cos’han detto sti qua di Vanity Fair?

 
Come sempre, vi lascio LINKATO QUI l’articolo originale, mentre vi riporto una breve descrizione ed un breve nostro commento sulla notizia.

In tutto l’articolo, scritto in un’ottica puramente culinaria, si spazia dalla nostra mitica 
farinata (QUI la nostra ricetta, con tanto di video!) alla odiata-amata trippa, passando per le acciughe, i pansoti, il pandolce e molto altro.
 
E potevano mancare i nostri due assi nella manica?
 
“in cinque lettere pesto, il più semplice e sapido dei condimenti, le cui origini sono riferibili alla metà del XIX secolo, e col quale si condiscono le trofie e le trenette o i testaroli, tre piatti-passepartout della tradizione locale. Chi dice Genova dice «fügassa», quel ben di Dio lustro d’olio e porzionato a strisce sottili, da addentare a pancia in giù per gustarne appieno il sale e sperimentare (anche) nelle varianti alle olive, alla salvia, con cipolle o copertura di patate.”
 
Serve che commenti queste righe? Hanno già fatto tutto loro e in modo assolutamente accettabile 🙂
 
L’articolo, poi, prosegue con l’elenco dei consigli culinari, i luoghi, le Osterie da loro suggeriti, quindi non ci dilunghiamo oltre… (qui ci rivolgiamo all’autore: Ti piace la trippa eh? Metà dell’articolo è dedicato a lei! 🙂 )
 
Io vi lascio con questi due piccoli richiami alle nostre ricette sul BelinBlog, così da avere le Vere ricette, prese dalla Vera Cuciniera Genovese e da una causa autenticamente Zeneise. Buon appetito e un ringraziamento a Vanity Fair!
 
Se vedemmo zueni!