Beh, quando mi imbatto in notizie del genere, non posso esimermi dal portarvele sul Mugugno Genovese!

Ciò che dice il New York Times su di noi, sulla nostra città, è davvero… gratificante. L’autore pare proprio aver centrato molte caratteristiche della nostra Zena che, forse, pensiamo di notare solo “noiatri”

Il testo originale ve lo lascio linkato QUI, mentre in questo articolo vi riporto alcuni pezzi tradotti

(la traduzione è mia, quindi occhio perché potrei aver sparato qualche belinata!)

“Genova non è Firenze, Roma o Venezia. Non vi è alcuna lista predestinata di attrazioni o attività da non perdere, nessuna laguna acquosa romantica, […]. La città invita – richiede – di avere la propria esperienza. E lo sforzo viene ripagato. “Una volta che Genova entra dentro di te, non può essere eliminata“, ha detto Wolfson. “Genova ha un cuore e un’anima come nessun altro“.

Oh belin, con ste due frasi mi son sciolto. Dai, ammettiamolo, non è per niente male! Per quanto burberi possiamo essere, se un americano arriva e ci smiela in questo modo la nostra città, non possiamo rimanere che colpiti e inorgogliti.

La Sala delle Meridiane in Castello D’Albertis. Credit Andrea Wyner for The New York Times

La cosa affascinante è che tutto l’articolo è un lungo elogio alle particolarità di Genova (“Only in Genoa” ripete più volte il giornalista) avvolto da una domanda comune che sembra sussurarti per tutta la lettura: “Perché così poche persone la visitano?



Le frasi conclusive, mi hanno strappato altrettanti sorrisi…

“…in the Genovese way: cautiously, gradually, genuinely.”
– … alla genovese: con cautela, gradualmente, genuinamente.

“There is so much talent and creativity in this city. It’s like a fine car with the parking brake on that is just waiting to be set free.”
– C’è tanto talento e creatività in questa città. È come una bella macchina con il freno a mano che sta aspettando di essere liberata”.

Ancora, un ultima volta, vi invito a leggere l’articolo originale QUI.
Oh Zeneixi, pare che abbiamo fatto breccia nel cuore dei newyorkesi!

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Se vedemmo zueni!