portapizzesecondapge

Facciamo un esempio di consegna. Non una qualunque, ma una di quelle che, quando il bravo portapizze la vede, sbianca – impreca tantissimo – e odia all’improvviso il suo mestiere…

Arriva il foglietto con la comanda in una serata di burrasca con vento e pioggia battente. La cerata ormai è un lontano ricordo e i guanti sono diventati delle vere e proprie pinne fuse con le tue mani. Leggi la comanda:

  • Lettura oggettiva: Cognome Ugo, V.Pizzilli 342/23, 8° piano, NO ascensore, citofono rotto=chiamare. prezzo 7,90€ con omaggio.
  • Lettura del portapizze: Ugo, Via “InCuloAiLupi 342” NOascensorecitofonotelefono, questo vive sulle liane?, paga con i ticket, ha l’omaggio del belino e quindi scommetto vorrà pure i 10 citti di resto.”

Capirete bene che il seguente stato d’animo è un misto di: voglia di morire, raptus incontrollabili, sconforto (o esaltazione, se è estate, per uscire e rinfrescarti nelle sere con 50° gradi e 90% umidità.)

Torniamo al bravo Portapizze: arriviamo al palazzo dopo circa 2h di ricerca, 30 rischi tamponamenti, 14 incontri autobus vs camion della rumenta. Uh strano, ripensandoci non abbiamo neanche incontrato un cinghiale.

Suoniamo il citofono… “Ah giusto, belin era rotto. Chiamo…
N.B: Nel frattempo il tuo cellulare sta andando a bagno vista la bufera in atto… “Buonasera, Pizza, sono giù, mi apre per piacere?“, nessuna voce di risposta, ma ti attacca la chiamata. Poco prima di tirare giù un santo a scelta, sentiamo il portoneche  si apre e nella testa ti ripeti “va beh, calma, almeno qualcuno c’è…

10 pizze in bilico, 6 piani di scale a piedi perché l’ascensore è con la chiave (e sia mai che te lo mandino giù eh!).

Arrivi alla porta ansimando e… senti soltanto UNA cosa con tono stanco e spazzato: “quant’è?”.

Stop.

In questo momento vorreste buttargliele lì per terra, strozzarlo urlando “libertà per i Portapizze” o frasi in stile ultras, poi sorridere sul cadavere e dire “7.euro.e.90.stronzo”. Invece da bravo Portapizze, con un sorriso impeccabile, ribadiamo e sottolineiamo “Buonasera!” per poi dirgli la cifra nel modo più gioioso possibile.

Capitelo il Bravo Portapizze: s’è appena scoppiato 10km sotto il diluvio, ha allagato il cellulare per chiamarlo e infine manco un saluto… Non s’aspettava la mancia, ma almeno l’educazione di un saluto… No?




Scherzi a parte, questa è una situazione atipica (ma neanche troppo) e portata all’estremo per farsi una risata…

Ah giusto, ho dimenticato: al rientro quasi perdete la vita in un tornante quando vi appaiono dal nulla un allegra famigliola di cinghiali che vi fa fare all’ultimo una derapata che manco Toretto in Fast&Furious… E anche stavolta non è successo niente, per ora…

Il portapizze è un mestiere che permette, ai più giovani, di iniziare a racimolare qualche dindo (cosa non di poco conto, visto i tempi recenti). Se fatto con costanza e con un buon giro di clienti, può diventare anche un lavoro abbastanza soddisfacente, a conti fatti.

Ha anche i suoi aspetti divertenti, sia all’interno della pizzeria che in consegna. S’impara a gestire denaro, a gestire le relazioni con i clienti – specialmente quelli poco lucidi per via della fame – guidare nel traffico, leggendo prima i pericoli o accorgendosi di molte più cose di quando invece, in strada, si guida solo saltuariamente.

Spero questo articolo vi sia piaciuto, magari levandovi anche qualche curiosità su quei ragazzi che si presentano alla porta con le vostre pizze, perfette ed intonse, ma grondanti d’aegôa fin nelle miande a causa della bufera là fuori…

Mentre per chi questo mestiere lo fa, spero d’avervi fatto ritrovare nella descrizione e v’abbia strappato un sorriso! Portapizze lo si è per sempre ❤️

Se vedemmo zueni