Atteggiamento spavaldo, continui confronti alla sua “patria” e frasi denigratorie per tutto ciò che non è “casa sua”. Spesso molto esigente e poco incline all’educazione. Il nostro primo pensiero nei confronti di questi è: “perché non te ne stavi a casa?”
Grazie, però, al nostro caratterino testardo e acido, tendiamo ad inquadrarlo subito e bullizzarlo 🙂
Poi si questa diceria che ci definisce scortesi e chiusi… “Eh certo! Se vi viene raccontato dal TDM stesso, per forza che vi riferirà in negativo la sua esperienza, senza però spiegare il motivo reale di questo trattamento“…
“Qui non sei, che so’ io : in Toscana. Qui, sei ci stai sul belino, te lo diciamo subito e chiaro, bella gioia!”
- cit un Classico V.E.L. esaurito dalla presenza forestiera.
Tutto questo perché?
Tendenzialmente, il TdM arriva da città più grandi e popolose di Genova, dunque, si crede su un piedistallo più in alto della restante “plebe” – o almeno questa è l’impressione che da –
Continua a paragonar qualsiasi cosa con quello che c’è da dove proviene lui o le altre mete he ha visitato.
La differenza con quasi TUTTI gli altri luoghi turistici in Italia è che, mentre il TdM inizia i suoi monologhi anti-liguria, la meninge VEL riesce solo a pensare una delle seguenti frasi: “alua perché sei qua?” / “vattene” / ” Che schifo d’accento…” / ” Ma quanto parla?” / “perché dice fffiga ogni parola? Cosa ci sarà di figo?” (variante maschile: ” dov’è tutta sta figa di cui parla?!”) / “Chissà se ho buttato la rumenta di ieri?” / “Bisagno, prenditelo, ORA“.
Il Ligure, forse grazie alla conformazione del territorio, al sale marino, ad una genetica ben conservata, o chissà quale altro motivo, è schietto e ti dirà sempre ciò che pensa. Quindi: se sei un Turista vero, sarai sempre benvenuto, altrimenti…
Al Ligure PIACE il Turista, che vi piaccia o no!
E la maiuscola non è un caso. Ama il Turista che sa farsi i cazzi suoi, quello incuriosito, ma cortese. La nostra città va verso il turismo, che ci piaccia o no. La maggior parte di noiatri si rende conto che il turista è parte integrante della città. E udite, udite: Non ci dispiace che veniate! Anzi!… Ma a certe condizioni 😂
Le stesse condizioni che valgono anche tra VEL:
Odiamo il caos, SEMPRE, anche a Febbraio quando in città restiamo solo noi ed alle 8 ci riversiamo tutti in strada in macchina se fan due gocce di pioggia. È in quei momenti che dovreste sentirci! Quello che ci diciamo fra noi concittadini ha dell’inverosimile, NON E MINIMAMENTE PARAGONABILE a quello che diciamo a voialtri. Provare per credere!
Odiamo ” l’esagerato “: Ipotizziamo d’esser dei clienti ad un tavolo di un ristorante e dobbiamo scegliere tra due situazioni possibili. A) locale pieno di 50 milanesi garbati seduti ad un tavolo che si godono una cena in tranquillità. B) locale semivuoto, solo 5 turisti casinari, che ogni tanto sbragian comme galline. Sceglieremo SEMPRE i milanesi.
“ma come, avete scelto i milanesi?” Si va be’, aggiornati bellagioia, siamo nel 2018… A noi basta la tranquillità. Urli, cagnara, schiamazzi… no grazie, non fan per noi.
Tutto questo per dirvi cosa? Non siamo come ci “dipingiamo” noi stessi. L’ironia genovese è fatta, per l’80% di autoironia. A volte pesante, a volte meno. Ci prendiamo in giro sull’essere scontrosi con tutti, esser tirchi e via dicendo… Se ve la meniamo sulla Focaccia o il Pesto è perché è veramente così! Ci avete mai sentito lodare una polenta o un risotto nostrano? Ma non scherziamo, non ci permetteremo mai! Ad ognuno il suo.
Fermo lì! Cè un’ultima cosa che odiamo TUTTI a prescindere! ODIAMO LE CODE.
E’ l’unico punto su cui siamo davvero suscettibili. In una regione come la nostra dove anche le autostrade ti pigliano per il culo, con curve di 90° gradi (Serravalle), o caselli improvvisi dietro l’angolo (che manco col cricchetto!), le code sono all’ordine del giorno.
Non vogliamo esser scontrosi, vorremmo solo arrivare a CASA!
Eh già… Perché per noi è Casa, mentre per voi è e resterà sempre Meta.
In cua dau furna’: maiu e muggie’ milaneixi rustii dau su a freva’ cui zaini da alpino e in rattu in brassu che fosci u l’ea in cagnetto.
Lei: Dove si prende il numero?
A sciaa Lina: Signora avete già forato la fila e mi occupate tutto il bancone se si mexia e mi dice cosa vuole che li dare’ i mugugnan za’.
Lui: Questa é la famosa focaccia ligure?
A sciaa’ Lina: Sì ma questa che vendiamo noi la importiamo tutte le mattine dalla Svizzera.
Lei: Allora la proviamo.
Lui: Fatti dare quella con meno buchi che qui si fanno pagare anche quelli.
Lei: Allora mi dia quella e quell’altra lì sotto.
A sciaa’ Lina: Questa?
Lei: Quella sotto.
A sciaa’ Lina: Questa?
Lei: Quella sotto.
A sciaa’ Lina: Questa?
Lei: Esatto. Quanto fa in euro?
A sciaa’ Lina: Fanno due palanche e cinque citti oppure in euro…(fregugnando cua macchinetta)…cinque euro tondi tondi.
Lui: Aspetta a pagare. Fattela cambiare che questa é unta.
A sciaa’ Lina: Rusenenti-sboghii daa neggia-ane’ a mena’ di belin…
Nato e cresciuto nel levante ligure.
Da 15 anni vivo a Torino.
Col passar degli anni, ho iniziato piano piano a vederci come fossi fuori da un recinto a cui non appartengo più, o comunque sempre meno.
Bene, gli episodi di liguritudine che ho iniziato ad osservare e che potrei raccontarvi sono molti, se non si conosce il contesto culturale poi si rischia davvero di provare certi sciuppuin de futta dovuti ad atteggiamenti che, alla fine, al posto di tentare un dialogo costruttivo chiosano sempre con l’unica frase che il ligure sa dire quando messo alé strette, ossia “eh belin alua stattitene a cà tó”.
Bisognerebbe stare tutti un po’ più calmi, che chi ghe né pe’ tutti, furesti e indigeni.
A me la cosa che ciù de tutte a me rincresce é vedere andare a bagasce tutta la VERA cultura ligure, quella dei vecchietti che giocano a cirulla, quella dello stoccafisso con le patate, quella di una lingua non più parlata dai giovani i quali, con sti rebighi elettronici, i stan de lungu a chattà. Adesso i vecchietti si iscrivono ai corsi di biodanza, lo stoccafisso ha lasciato il posto al poké e, normalmente, la frase “lo capisco ma non lo parlo” definisce la nostra lingua. Frase detta anche con una stissa di superbia. Ma sono i tempi che cambiano, l’osteria della Maria ormai ha chiuso da anni lasciando spazio ai dasyfood della Fiumara. E io sogno di entrare da u bezagnin pe chieddighe in po’ de bricocale. Ed essere capito.
Non sono ligure ma per lavoro vivo da 11 anni nel Ponente. Non mi trovo né male, né bene, ci devo stare. Come in qualsiasi altro posto fuori da casa mia, per guadagnarmi il pane. Di TdM, teste di merda, a mio avviso e non solo turisti, c’è n’è ovunque, anche fra quelli di casa mia. Quindi questa prosopopea è un’ostentazione perché soprattutto quelli che trattano male il proprio habitat con supponentza verso i visitatori sono molto peggio dei turisti, e stanno nella loro terra, purtroppo. Vale per i liguri e vale anche per altri luoghi. Troppi non hanno rispetto né per sé né tanto meno per gli altri., né per il luogo dove si vive. Non è questo e di territorio ma di educazione. Questi sono burini dentro, ovunque si trovino. A casa loro, in ferie, in vacanza. Purtroppo ce n’è sempre di più.
Mah! Mi chiedo perché quelli che asseriscono di odiarci così tanto leggano questo blog straordinario e prezioso.
Io sono genovese, orgogliosamente genovese. Abito in montagna, ho girato abbastanza, mai avuto problemi e mi sono sempre comportata da genovese vera, scherzando per prima sui difetti che ci vengono attribuiti.
Come siamo lo sappiamo bene, ma tu che vieni da fuori, prima di sputare sentenze taci, ascolta, osserva e cerca di capire. Che poi è ciò che i genovesi hanno sempre fatto, da che mondo è mondo. E sono stati padroni, mai servi. E questo ci basta e ci ricorda quale è la nostra essenza, le nostre radici. E scusate se è poco.
Quindi, prima di parlare pensa e, nel dubbio, taci, comprati un paio di etti di focaccia e mangiatela, che il mondo ti sembrerà più bello e completo.
GRANDE Marina, tutti i miei stra-,complimenti, la penso esattamente come te!!!
Io sono ligure , esattamente di San Terenzo comune di Lerici provincia di La Spezia, levante ligure , spiagge di merda senza sabbia? ma da dove arrivi? da Marte? nel levante ligure le spiagge non sono mai esistite( con la sabbia) abbiamo messo la sabbia perché sono arrivati i milanesi che non sapevano pronunciare schéuggio, erano abituati alla sabbia del Ticino. scherzi a parte Paolo, cambia pusher ti vende roba tagliata male.
ragazzi come posso vedere non è cambiato un belino, come dicono a Napoli gli imbecilli non dormono mai e le mamme degli imbecilli sono sempre incinte se vedemu
È da poco che seguo il blog del mugugno genovese. Premetto che: sono piemontese, ho 56 anni, sono una donna, sono una camperista. Ritengo fondamentale dare queste precisazioni prima di continuare il mio commento. Ho iniziato a seguire su Instagram il “mugugno” da quando mia figlia ha cominciato a frequentare l’università a Genova. Si è dovuta ovviamente trasferire (siamo di Verbania, sul lago Maggiore, posto bellissimo e sempre invaso dal turismo, soprattutto quelli mordi-e-fuggi delle grandi città). Io ho sempre avuto un grande amore per il mare! Tutto il mare… Adoro la Sardegna, la Corsica, la Sicilia, l’Elba, la Croazia… adoro il mare.. e, come tutti i piemontesi che adorano il mare, adoro la Liguria! La Liguria un po’ più degli altri posti di mare perché è quella per noi più accessibile, più vicina, più conosciuta!! L’ho messo in premessa, io sono una turista camperista! La Liguria non è la regione più adatta al turismo in camper anche se, gira gira, abbiamo trovato delle realtà fantastiche di cui non possiamo più fare ameno. E frequentando la Liguria ormai da tanti anni, mai ho avuto sentore di tutto questo fastidio che gli utenti del blog del mugugno sentono per i turisti, soprattutto lombardi e piemontesi. Mi viene da pensare che sia una caratteristica più genovese che ligure. Eppure, anche a Genova, adesso che la frequentiamo “per dovere” genitoriale, non sento tutto questo fastidio per i “foresti”! Mi viene da pensare che questi blog siano la valvola di sfogo di tutte le persone che hanno qualcosa di brutto da dire, e che non riescono a farlo direttamente! Io adoro la Liguria e non ho niente contro i liguri. Oggi più di prima perché la Liguria è diventata la casa di mia figlia che spero sia sempre ben accolta e circondata da brave persone. Mi piacerebbe leggere meno commenti gratuitamente cattivi, che fanno di tutte le erbe un fascio, perché il turismo è fondamentale per tutte quelle località che di turismo campano, e perché la tolleranza è la comprensione sono la base del vivere civile.
Ho avuto la fortuna di poter girare il mondo e conoscere stronzi di tutti i tipi… Posso tranquillamente affermare che le situazioni più squallide e sgradevoli le ho vissute in Liguria.. Non sono ricco e non ostento nulla. probabilmente sono stato molto sfortunato..
la realtà a ponente è differente
turismo di morti di fame del basso Piemonte. povertà diffusa. elite decedute
solo merca proletaria. posti come bordighera e sanremo dove il turismo è finito da un pezzo.
turisti pezzi di merca. se non girano i soldi muoiono i sorrisi.
i genovesi invece sono degli idioti che sputano sul denaro. il Levante ha spiagge di merda senza sabbia. meglio ibiza di questo schifo che attira i morti di fame del nord.
Io sono ligure , esattamente di San Terenzo comune di Lerici provincia di La Spezia, levante ligure , spiagge di merda senza sabbia? ma da dove arrivi? da Marte? nel levante ligure le spiagge non sono mai esistite( con la sabbia) abbiamo messo la sabbia perché sono arrivati i milanesi che non sapevano pronunciare schéuggio, erano abituati alla sabbia del Ticino. scherzi a parte Paolo, cambia pusher ti vende roba tagliata male
odio la liguria e tutti i liguri da levante a ponente cafoni , maleducati, arroganti e ignoranti
Puoi tranquillamente non legger questo blog allora 🙂 Cosa ci fai qui mi chiedo piuttosto
Volevo solo aggiungere una belinatina che purtroppo vale anche per alcuni di quelli che dicono di essere di Genova, ma secondo me ci abitano e basta e non solo pe i furesti: “pesto” per favore ditelo con la “e” stretta vi prego! Non si può sentire diversamente! Grazie!
Nu g’intra un belìn cun u post, ma tantu pe nu lascià un spassiu giancu…
Anni fa ero a Varazze in un bar.
Entra un turista (di provenienza sconosciuta) e chiede e ottiene indicazioni per arrivare all’aeroporto di Genova.
Poi ci pensa un attimo e domanda: “A chi è dedicato l’aereoporto? A Marco Polo?”
Cumme se fa a nu odiali?
Belin che ignorante