Tradizioni Liguri: Gli Offiçiêu !

Molti anni fa, nel periodo d’Ognissanti in Liguria, principalmente nel Genovese, vi era l’usanza degli Offiçiêu. Ormai è raro vederli, quasi impossibile.


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Ricordo ancora da bambino (anni ’90) qualche raro negozio in centro che li esponeva proprio in occasione del 1° Novembre. Gli anziani dicevano “Bisogna accendere gli offiçiêu per dar luce ai morti“.

Cosa sono?

officieu

Cerini“,  lumini in cera, lunghi bianchi o colorati, lavorati con grande precisione, avvolti su forme di legno, per formare scarpette, libretti, cestini, borsine, cappellini, erano spesso abbelliti con un filo d’argento. Gli artigiani più abili creavano vere e proprie opere d’arte e per molto tempo in Liguria ebbero grande popolarità. Erano sopratutto i bambini ad impazzire alla vista di queste “miniature” e, dopo averli accesi, venivano dati in mano proprio agli stessi pulin durante le preghiere. Dagli anni settanta andarono scomparendo, molto probabilmente per la difficoltà di lavorazione e per la fatica ed il tempo che richiedeva pulire la cera dei pavimenti che letteralmente venivano ricoperti.

Sarebbe interessante scoprire se ci sia ancora qualcuno che li realizza e se si, dove!

Il termine Offiçiêu non vi dice nulla? Sono noti anche con altri nomi a seconda della zona:  òfiçieu, öffiziêu, muchetti (a Chiavari), libaeti (nel levante) o ceiotti (ad Imperia),

Agli Offiçiêu il poeta dialettale genovese Bacigalupo ha dedicato alcune rime…

« Davanti ai negozi
de tûtti i speziæ,
esposti in bell’ordine
pe mettine coæ
gh’è un mûggio asciortio
de belli offiçieu
delizia, sospio
de tanti figgieu »
(Nicolò Bacigalupo)
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credits: tamtamliguria.blogspot.com

Se vedemmo zueni!