Tra il 7 e l’8 Ottobre 1970 Genova fu colpita dalla famosissima (purtroppo) “Alluvione” con la maiuscola.
Con la maiuscola perché, bene o male, è stata la prima ad aprire le “danze” alla sfilza infinita di eventi fuori dalla “norma” che tutt’oggi continuano sulla Superba…
Molte tracce sono visibili ancora oggi, dai segni sui muri in alcune zone della Foce ai resti dell’antico PONTE DI SANT’AGATA (qui)
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Nel giro di 24 ore caddero quasi 1000 mm di pioggia: per la precisione 948 i millimetri di pioggia a Genova Bolzaneto; si tratta ancora oggi del record italiano.
(LEGGI QUI I NUMERI DEL 4 OTTOBRE 2021, “uno dei giorni più piovosi del secolo in Liguria”)
Torniamo al 1970. Il bilancio fu un vero disastro, un dramma in termini di danni su tutta la città e d’intorni… ma soprattutto in termini umani: si registrarono 43 vittime alle quali va il nostro pensiero oggi…
Immagini dolorose anche quelle dal video reportage di Repubblica…
Se vedemmo figgeu!
Io ricordo benissimo quel giorno perché lavoravo da Orlandini dischi e mi trovavo insieme al collega Gigi nel sottopassaggio di Cadorna stavamo alzando i giradischi come facevamo quando il sottopassaggio si allagava ma quel giorno era davvero diverso l’acqua continuava a crescere e il sottopasso era deserto ad un certo punto l’acqua era arrivata alla coscia ed allora ho esortato il collega ad andare via e uscire da quella trappola anche se titubante fortunatamente mi ascolto.
A fatica siamo usciti e dalla via Fiume stava arrivando un vero fiume di corsa siamo scappati verso via venti settembre appena in tempo poiché l’acqua comincio a salire anche lì e il sottopassaggio si riempì.Salvi per miracolo ci siamo diretti verso piazza Deferrari e ci siamo portati presso l’altro nego zio in piazza campetto ma anche lì la situazione era tragica era tutto un fiume in piena e sono stato avvisato di tenermi rasente il muro altrimenti sarei finito in un tombino aperto avevo 21 anni appena tornato da militare e forse qualcuno mi ha protetto giorni terribili.La sera tornai a casa a piedi e riattraversai la città per andare a San Martino ove abitavo con i miei.Era tutto fango melmoso camminare era faticosissimo sono arrivato a casa distrutto ma felice di essermela cavata.
Ricordo benissimo quel pomeriggio, facevo la 1 elementare alla da passano, le mamme iniziavano a venire a prenderci, la mia mentre stava venendo si è vista crollare il ponte sul bisagno. Mi portò a casa in braccio un signore mai conosciuto, aveva una muta da sub, mia madre al suo fianco. Ricordo. Le bare che galleggiavano nel bisagno e animali morti.Una parte del biscione appena costruito crollo’, come si fa a non ricordare anche se ero piccola………
Io, che ero poco più che ventenne, attraversai a piedi Genova da Albaro fino a sotto il ponte Morandi dove, in uno dei palazzi nei quali abitavano i dipendenti delle Ferrovie dello Stato, viveva la mia ragazza di allora. L’ultimo tratto di strada lo feci con l’acqua fino al ginocchio….. Ricordo che il Bisagno alla Foce usciva in mare con la violenza di una condotta forzata e dai tombini della copertura del Bisagno l’acqua usciva per la pressione con un getto verticale, come una fontana, che si alzava da terra di parecchie decine di centimetri. Sono ricordi ancora molto vivi malgrado sia passato oltre mezzo secolo!
Io me la sono persa. Ero stato accettato in Accademia Navale, Corsi Normali, dove avevi deciso di entrare dopo aver testimoniato TUTTO il dramma dalla “London Valour”. La mia famiglia abitava al Lido, e siccome ero riuscito a oculare con loro al telefono, e non avevano problemi, mi hanno negato la licenza per recarmi a genova. Il mio compagno di Corso Bucca, invece, figlio del Comanadante della Compagnia CC di San Martino, fu spedito di corsa a casa, oer una settimana
Ricordo benissimo il tragico evento, non ricordavo la data se non il 1970. Fu la prima alluvione che ho visto. Eravamo da 2 anni in Via S. Bartolomeo del Fossato, nei pressi della, allora Camionale, uscita Autostrada. Ricordo le macchine e tutto ciò che il torrente formatosi a monte, portava verso Via Cantore. Era statala mia prima e purtroppo, non ultima alluvione perché nell’87 tornai da ragazzo per lavoro, quindi ricordo ancora questi tragici eventi che colpirono Genova che porto sempre nel Cuore…
Io la ricordo bene, quel giorno, eravamo arrivati dalla Sardegna perchè mio padre faceva il camionista, abitavamo in Via S. Bartolomeo del Fossato. Eravamo prima della salita che porta alla Parrocchia. Mio padre andò in soccorso di un suo collega, io e la mia Mamma eravamo alla finestra che dava alla suddetta salita e ricordo un torrente che trascinava le auto e tutto ciò che si trovava al di sopra delle, allora le scuole …Purtroppo è stata la mia prima alluvione, visto che dall’87 ero a Genova per lavoro…Non dimenticherò mai la vista della mia prima Alluvione…