Belin!” è ciò che ho detto appena l’ho scoperto.

Mica mela eh! (passatemela! 😂)… Ma d’altronde si sa’: in materia di risparmio/parsimonia e nonsibuttavianientismo siamo dei maestri! 😂🏴󠁧󠁢󠁥󠁮󠁧󠁿

Questo gigantesco lavoro di collezione (perché di questo si tratta) possiamo dire che è iniziato “casualmente”, nel 2002, in seguito al ritrovamento di un considerevole patrimonio di computer Apple appartenenti ad un magazzino dismesso della ditta Briano Computer di Savona (SV), Alessio Ferraro – ideatore, attuale presidente e uno dei fondatori del museo – il quale ottenne in regalo questo materiale dal nuovo gestore dell’azienda (Pierangelo Fazio).



Come ci riporta la pagina dedicata al museo su Wikipedia, “il patrimonio è costituito da oltre 9.000 pezzi, tra cui personal computer Apple e non (ovvero macchine di marca Commodore, Atari e Olivetti), prototipi e oggetti di culto, monitor, stampanti, altre periferiche (tastiere, mouse, floppy disk drive, dischi rigidi, accessori vari), manuali, brochure, poster, titoli di software in cd-rom e floppy disk, package, spille ed altro. I pezzi esposti sono accesi, funzionanti ed utilizzabili dai visitatori: è l’unico caso al mondo in un museo di questo genere.”

Il Museo “ufficiale” vero e proprio venne aperto solo nel 2005 e poco tempo dopo la Apple America, Cupertino, California, inviò una lettera autografata e firmata da un Senior Marketing manager della Apple (Brett Murray), che si complimentava per l’inaugurazione del museo e invitava gli ideatori a raggiungerli in California per essere celebrati come Museo Apple più grande del mondo.

Scignoria Savonesi! (per stavolta!)