4 novembre 2011 – L’alluvione a Genova

Si è detto e scritto tanto su quel giorno. Una di quelle date che, come il 14 agosto 2018, o il 7 ottobre 1970, segnano indelebilmente l’evoluzione storica di una città e dei suoi abitanti. Se col Morandi abbiamo iniziato a guardare le autostrade con paura, sdegno e rabbia (più di quanto già non facessimo), l’alluvione del 2011 ha fatto sì che anche le nuove generazioni guardassero con rispetto e timore  il Bisagno… che quel giorno si incazzò per davvero!

Premettiamo, però, una cosa…


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Son passati 13 anni, non solo anagrafici, ma anche di tecnologia e sviluppo. Basti pensare alla rapidità di informazione e di comunicazione di oggi rispetto ad allora. Non c’era facebook/instagram come li conosciamo oggi, popolati da utenti per la maggior parte in grado di fare foto/video live degli eventi. Non c’erano canali, pagine istituzionali e gruppi, ma solo profili privati. Quindi immaginate come sarebbe stato raccontato un evento tale, avvenuto di giorno, alla portata di qualsiasi smartphone, filmando dalla propria “finestra”? Probabilmente avremmo tanto di quel materiale oggi che persino le sentenze sarebbero state meno discutibili…

Consideriamo, inoltre, che la percezione dell’argomento metereologia-alluvioni-disastri etc era molto più “distante” e sottovalutata rispetto a oggi. Se ben ricordo, c’erano le allerte divise per livello (1 e 2), ma non venivano comunicate in modo esaustivo (veniva emesso il solito bollettino che nessuno si “cagavadistriscio” come si suol dire in quel di Oxford)

 

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Va anche detto che le previsioni, per quel giorno, furono ciccate in malomodo.

Era stata diramata l’allerta con anticipo, ma non di tale gravità.
Era stata annunciata una forte perturbazione, da giorni, ma non di tale intensità.

Nessuno avrebbe immaginato una roba del genere? Questo non possiamo dirlo con certezza, ma sicuramente – per quelli del settore – che le cose non sarebbero state “facili” nelle ore successive, era più che un sentore condiviso.

Con un territorio martoriato da giorni di pioggia antecedenti che non drenava più, era la logica conseguenza…

La cosa più grave? È stata l’orario. Il picco è avvenuto per le 12 circa quando il temporale ha deciso di fermarsi sul centro cittadino ed autorigenerarsi di continuo. Giusto in tempo per l’imminente uscita delle scuole.
Giusto in tempo per metter giù in poche ore oltre 400mm di pioggia.

Vi lascio al video-storia-riassunto di quel giorno (se non lo visualizzi clicca qui)

Quel 4 novembre, il fango ha portato via con se’ 6 anime:

  • Serena Costa, 19 anni
  • Shpresa Djala, 23 anni e le sue figlie:
    • Gioia, 8 anni
    • Janissa di 1 anno
  • Angela Chiaramonte, 40 anni
  • Evelina Pietranera 50 anni.

Tutto ciò che successe in seguito, non stiamo qua a parlarne. Ne hanno parlato tribunali, giornali, talk show e… qualcuno, oggi, è ai servizi sociali. Su quello non mi esprimo, anche perché nei tre giorni successivi a spalare abbiamo visto tanto di quel fango e tanti di quei danni che non potremmo mai esser lucidi nell’esprimere un giudizio.

Già dal 2021 ci ritroviamo con uno scolmatore nuovo di zecca ed un trattamento (leggermente) migliorato del letto dei principali torrenti, un cantiere del bisagno quasi ultimato e qualche importante perturbazione negli anni precedenti (non certo queso 2022) con picchi di pioggia rilevanti che ha testato tutto l’ambaradan

Diciamo, senza neanche troppo esagerare, che la pioggia giusto del 4 ottobre 2021 (la giornata più piovosa dell’ultimo secolo in liguria! LEGGI QUI) avrebbe fatto molti più danni di quelli del 2011.

Questo non fa cantar vittoria, specialmente dopo anni di edilizia forsennata, ma è indubbio che le cose siano migliorate e il territorio risponda un cicinin meglio.

E alua festeggiamo? No, ci sono troppe anime che piangono giustizia e rispetto. Non ci sarà mai nulla di trionfale su questo argomento dopo tutta “l’acqua che è passata sotto questi ponti” zeneixi…

Se vedemmo figgeu