Il sistema di cinta muraria Genovese?

A partire dal periodo del Barbarossa in particolare, le difese della Superba sono state il fiore all’occhiello della Repubblica. Una città interamente fortificata, dai Forti al Porto. Espugnare la città non era affatto semplice. Le Fronti Basse? Ne rappresentarono il periodo di massima estensione.

Possiamo, grosso modo, immaginare una linea difensiva che dall’attuale Porto Antico, saliva per Corso Aurelio Saffi, si espandeva passando per le Fronti Basse, saliva su sin al Forte Sperone e ri-scendeva fino alla Lanterna sfruttando principalmente “la cresta”, sopra Lagaccio, Mura degli Angeli per giungere dinnanzi alla Lanterna. Non a caso, nella zona del Righi, il parco si chiama “delle Mura”! “Coincidenze?IoNonCredo” cit.

Le Fronti Basse, dunque, partivano circa dove oggi troviamo la rampa d’accesso alla Sopraelevata e termivano nella zona di Corso Monte Grappa. Un’autentica “diga” divisoria tra l’attuale Foce ed il Centro, che costeggiava il percorso del Bisagno.
E, infatti, come si chiama la zona proprio antistante la foto vista all’inizio dell’articolo? Borgo PILA. “Coincidenze?IoNonCredo” cit.

La cosa incredibile, per riassumere questo angolo della Superba, sono le foto. Quasi si stentano a riconoscere i luoghi talmente è il loro cambiamento.

L’origine delle Fronti Basse?

1632, come rafforzamento delle “mura nuove” che furono costruite sul terreno pianeggiante affacciato sul Bisagno. Questa cinta, definita “nuova”, strategicamente fu da subito molto criticata e venne scelto di “armarle” ulteriormente con, appunto, le Fronti Basse. Circa una decina di bastioni gigantesci andavano quindi ad aumentare la profondità, la robustezza e il tatticismo del sistema difensivo.

Da dove si entrava a Zena, provenendo da Levante?

Si avevano due accessi. Porta Pila, di cui abbiamo già parlato e… Porta Romana, di cui ormai possiamo solo vedere alcune (rare) foto, qui di seguito.