andarealmarevelLa rubrica “Secondo il V.E.L” presenta: una breve guida per spiegare, a tutti i Foresti, i traumi e le abitudini del Vero Esemplare Ligure al mare.
In questo articolo non troverai le migliori spiagge in cui andare e tutte quelle robe che vi pubblicizzano tutti in questi giorni, al solo scopo di attirare l’attenzione (anche perché siamo gelosi dei nostri posti segreti quindi: t’attacchi al belino).
Vi illustrerò, piuttosto, come affronta il mare un Vero Esemplare Ligure. Quali le sue principali richieste, le problematiche che lo affliggono, insomma un quadro clinico dettagliato dei nostri disagi in argomento “mare”.

Dovete sapere che, sin da piccoli, la maggior parte de noiatri è stata abituata ad andare al mare per tutta la stagione estiva. Per alcuni un trauma, per altri una gioia.
IL RITUALE: arrivo in spiaggia al mattino, tempo d’attesa pre-bagno fra le 2 e 4 ore (a seconda di quanto è apprensiva la mamma) per digerire una fantomatica colazione da bisonte americano. Arriva il tanto desiderato bagno e, dopo solo 20 minuti nella “piscio-piscina”, ti fanno uscire forzatamente perchè “è l’ora di pranzo”. Abbuffata a casa o in cabina, a seconda della “parsimonia” dei genitori, e altre successive tre ore pre-bagno per la digestione del cinghiale di mezzogiorno. Al pomeriggio qualche partita ai videogiochi con i gruppi di amici. Un must? Metal Slug, un cult per maschi e femmine (“chi vince regna”, quanti ricordi!)
Quando si cresce, il rituale cambia: la mamma non viene, i tempi d’attesa per il bagno si annullano totalmente, abbandoni le “piscio-piscine” per il mare, mentre aumentano i tuffi-suicida, le bische a carte e tutte le belinate che contraddistinguono i mille pomeriggi passati in compagnia. Fai tutte quelle cose “proibite” che prima non potevi: ti butti in acqua dopo un pranzo degno del miglior Galeazzi (con conseguente congestione e viaggio al San Martino sola andata), ti rechi in spiaggia per il primo pomeriggio, credendo invano di trovare un cm² di spazio, ed inoltre sei diventato ormai campione di Metal Slug tanto che i bimbi ti concedono pure il bis, come fossi un idolo (è successo, ma non è da vantarsene, ora che ci penso).
Attenzione però: sappiate che, per qualsiasi V.E.L, andare al mare dev’essere un momento per quietare e non per rompersi il belino in mezzo ad un carnaio, dove il massimo del comfort è ricevere lo spruzzo d’olio abbronzante della vicina “salsiccia ustionata”. Ecco perchè il Vero Esemplare Ligure è “schivo”, scontroso e “pin de musse” in ambito mare.
Ci vuole un posto tranquillo (e questo vale sia per i giovani che per i più vegetti), possibilmente un bar e un posteggio vicino.
Spesso mi son sentito dire: “eh beato te che puoi andarci tutti i giorni!“… Eh certo, per loro il vero Ligure sta 24h su 24 in riva al mare a mangiar focaccia e guardar cantieri, indifferentemente dall’età . Vi svelerò un segreto: anche noi dobbiamo lavorare/studiare o altro e non c’è cosa peggiore che aver il mare a 100 metri e non poterci andare! 😉
Come qualsiasi persona, anche noi V.E.L abbiamo il nostro momento libero nel weekend e persino ad Aprile (tranne sto belin di anno che le stagioni non ho ancora capito in che ordine arrivino), iniziamo a proiettarci i in spiaggia, magari solo per quell’oretta di passaggio, ma pur sempre distensiva.
Con l’arrivo di giugno, sale l’odio. “Dov’eravate fin’ora? Proprio qua dovete rompermi?” e via dicendo… (qui vi ho selezionato solo il pensiero più educato che mi viene in mente)
Quando ci definite scontrosi, non accoglienti, etc, non considerate una cosa: qua ci viviamo ed è già bratta girare in città nelle stagioni senza foresti, immagina se venite pure voi a xattarci (xattâ= rubacchiare) il posteggio! Lo scciupon de fotta è garantito!
Altro capitolo importante: Il Luogo. Stai pur centro che non vedrai mai un Vero Esemplare Ligure nel weekend in qualche ressa nei pressi di Corso Italia, a meno che non abiti a 10 metri, accompagni un amico straniero o abbia la cabina. Il V.E.L conosce i suoi posti “segreti” (che poi tali non sono siccome son affollati anche quelli, con conseguente giramento di belino) e non li rivelerebbe neanche sotto tortura.
P.S importante: i prossimi che mi chiedono una spiaggia e si lamentano dei sassi o degli scogli, li imbelino su una zattera e li mollo alla deriva dallo scoglio di Quarto, chissà che non arriviate a Marsala anche voi come il buon Giuse Garibaldi…
P.P.S molto importante: Hai scelto di venire a Genova? Vuoi la sabbia fine stile Hawaii? Sono due cose che non andranno mai d’accordo. C’è qualche spiaggia piena di sabbia e, per fortuna, la riempite tutti voi Foresti, cosi noi ci godiamo i nostri scogli e le nostre pietraie. Vi confesserò un segreto: potrà sembrare impossibile, ma volte certi scogli, certe pietraie, sono più comodi/e della spiaggia stessa. Quanti di voi potranno capirmi: quando trovi quello schêuggio liscio a forma di sdraio perfetta. Ti ci adagi e ti risveglia solo il cellulare perchè uno dei tuoi cari ti chiede preoccupato se sei vivo siccome son le due di notte e di te si son perse le tracce…