Genova e lo sfacelo della raccolta differenziata: i dati ISTAT sono impietosi!
Secondo il rapporto dell’ISTAT intitolato “Il benessere equo e sostenibile dei territori – Le città metropolitane 2024”, Genova mostra un quadro osceno riguardo alla raccolta differenziata. Nel 2022, la città ha registrato solo il 51,4% di rifiuti correttamente smaltiti, un risultato che la posiziona tra le ultime città del Nord Italia, distante dalla media nazionale del 65%.
Il confronto con altre città metropolitane del Nord mette in risalto il divario: Venezia raggiunge un significativo 72,1%, Bologna il 69,3% e Firenze il 68,5%. Anche Milano, con il 68,3%, e Torino, con il 62%, sono molto più vicine agli standard desiderati. Genova, invece, si trova in una situazione più assimilabile a quella di Roma (52,3%) e Napoli (50,6%). A peggiorare il quadro, alcune città del Sud, come Messina con il 58,2% e Cagliari, che primeggia al 76,4%, superano di gran lunga la performance genovese.
Oltre alla bassa percentuale di raccolta differenziata, un altro elemento indecente per Genova è il costo della TARI. Nel 2023, la tassa sui rifiuti è risultata la più elevata d’Italia: una famiglia composta da tre persone in una casa di 100 metri quadrati ha pagato in media 492 euro, una cifra superiore alla media regionale (349 euro) e ben oltre la media nazionale (320 euro).
L’Istituto specifica pure: “In Italia quasi i due terzi dei rifiuti vengono raccolti in modo differenziato, ma con significative differenze territoriali. In generale, nelle città metropolitane del Nord la quota di raccolta differenziata è maggiore che in quelle meridionali ed è sempre vicina o superiore al target del 65%, con l’eccezione di Genova”.
Che bella figura che ci facciamo vero?
Sicuramente è colpa dei cittadini, sicuramente molti di noi non si adeguano e adottano gli accorgimenti necessari… ma da lì a pagare la tassa più cara d’Italia qualcosa stona… e come spesso accade scommetto che la verità sta nel mezzo…
Certo aiuterebbe se: 1) i colori dei cassonetti differenziati fossero gli stessi ovunque e non cambiassero col tempo; 2) fosse chiaramente univoco dove mettere la roba (per esempio i contenitori PET vanno nella carta o nella plastica a seconda del luogo).
È che noi siamo sinceri !
Non tarocchiamo i dati !
Gli altri dicono quello che gli fa comodo
Comunque- scherzi a parte- c’ è un “ridente”
Paesino rivierasco dove vieni accolto dai contenitori della rumenta differenziata.
Ho portato gente a visitar la terra dei miei antenati e come ho visto quella roba mi son vergognata.
Ghea menu rumenta ai tempi de na votta
Sì ed è vergognoso…siamo anche incivili sicuramente….io toglierei la differenziata, e sempre piena di RUMENTA di ogni tipo.. e chi come me la fa’,nn serve a niente, oltre ad esserci ogni giorno, armadi, lavatrici, sedie ecc ….cmq belin io che vivo sola , pago una botta un esagerazione..