ATTENZIONE LEGGI BENE TUTTO PER CAPIRE DI CHE SI TRATTA.

Lezione serale #6 “Perchè t’impari un pò di parole cosi quando vieni a trovarci sai come interpretare..”

ravatto

Vi confesso che è stato arduo definire questa parola, poichè mi son reso conto che è abbastanza insostituibile con altri sinonimi che rendano appieno l’idea.
Ravatto! Come ormai vi starete abituando, anche sta volta Ravatto, non è semplicemente “Ravatto” e basta. Si perché a noiatri ci piace imbelinare le cose e dar più significati cosi che possiamo capirci solo tra noi. Possiamo dare più interpretazioni: a) un arnese, un attrezzo (anche un tapullo), un oggetto di bassa qualità b) una persona un pò malaticcia, con acciacco temporaneo o talmente abelinata d’averne sempre una. c) dolcemente per un bambino.
Facciamo qualche esempio perchè maniman chi non conosce, dopo questa lettura, potrebbe associare Ravatto ad un c) bambino, b) monco, a) usato come attrezzo.
Avete presente quei negozi che vendono tante… cianfrusaglie, tante belinate a poco prezzo (insomma quella roba la)… Ecco un V.E.L quando passa davanti a questa roba in vetrina, bancarella, bancone etc, pensa solo a: “mià lì quanti bei ravatti“.
E’ difficile da intuire, senza sentire la pronuncia, se detto in modo positivo o negativo.
Può essere usato anche per una persona che ha sempre qualche acciacco: “t’ei un ravatto“. Che diciamocelo, è sempre più delicato di sentirsi dire “sei da buttare ormai”.
Oppure, più particolare, ma sicuramente dolcissimo è usato verso un bimbo, “ravattin” che magari dopo aver provato a camminare per qualche metro si è imbelinato rovinosamente.

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