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Colpi di Timone (1958)

Come promesso, dopo i Manezzi e Sotto a chi tocca, ecco il terzo capolavoro di Govi!
La commedia è in tre atti di Enzo La Rosa, datata 1935, un “evergreen” del repertorio di Govi. Siamo nel 1940, nello studio del capitano Giovanni Bevilacqua (il nostro Gilberto), un piccolo armatore genovese di 55 anni, scapolo, onesto, schietto e leale, un galantuomo che si è fatto da solo (un tipico VEL, insomma).
Ora ti lascio ad una breve descrizione di cosa vedrete, ma se vuoi guardar direttamente tutte le altre commedie e le clip importate, clicca sul bottone in fondo!

Un po’ di trama

Un vecchio capitano, mentre è alla guida di una delle sue navi, in dipendenza del mare agitato riceve un colpo di timone al petto; dopo qualche mese, avendo sempre dolore, si fa fare una radiografia il cui responso è chiaro: gli rimangono tre mesi di vita a causa di una malattia incurabile. Il vecchio armatore decide di vivere ogni suo giorno come fosse l’ultimo e rinuncia alle piccole ipocrisie che condizionano la vita quotidiana e le relazioni umane. Inizia così a fare i conti con la verità, confessando ad amici e conoscenti l’avversione nei loro riguardi e portando alla luce tutti gli imbrogli di cui è a conoscenza. Decide anche di prendersi alcune soddisfazioni dicendo in faccia alla gente quello che pensa, e comincia proprio dai dirigenti della Provveditoria Ligure accusati di volersi approfittare dei lavoratori del porto, e non firma il bilancio. All’assemblea degli azionisti dice tutto ciò che pensa: scoppia lo scandalo alla Provveditoria Ligure. Da lì in avanti una serie di parodie. La collera di chi ha danneggiato diviene incontenibile, per cui è costretto ad accettare perfino una sfida a un duello, ma proprio quando si appresta a morire, il dottore gli comunica che c’è stato uno scambio nella consegna delle radiografie e che le sue condizioni di salute sono in realtà ottime. Il meccanismo, che oramai ha messo in moto, non può essere portato indietro. Finale scoppiettante tra comico e drammatico; un suo amico riesce a mandare a monte il duello e il buon lupo di mare torna alla vita felice e libero da pregiudizi e reticenze.