Dopo il primo “capitolo” , Storia di Genova: La sua nascita, dove abbiamo affrontato dal sorgere della civitas fino all’anno mille, ora ci dirigiamo al periodo più importante, ricco e” fiero” della storia Zeneise.

Genova “la Superba”
Francesco Petrarca, nel 1358 scrisse: “Vedrai una città regale, addossata ad una collina alpestre, superba per uomini e per mura, il cui solo aspetto la indica signora del mare”


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Tutti noi sappiamo che uno dei soprannomi dati alla nostra città è “La Superba“, ma vi siete mai chiesti il perchè? Da qualche parte sarà pur saltato fuori questo appellativo, peraltro abbastanza “pesante” da portare…
“Nell’ultima puntata” siamo giunti all’anno mille quando i Genovesi, dopo gli ennesimi giramenti di belino causati dai raid saraceni, decisero di radere al suolo Frassineto (sede centrale degli attacchi nemici). Da qui, ve la faccio molto breve: cercando un pò sulla storia Zeneise, vi troverete di fronte ad un periodo buio (il basso medioevo conserva  pochi documenti ), un riassuntone? I Genovesi si sono guadagnati pace e rispetto, il porto cresce anno dopo anno e diventa un punto di riferimento per gli affari di Roma a nord.
Con l’arrivo dell’anno mille, a Zena nascono le Compagne. Cos’erano? Potremmo chiamarle gli “embrioni” della Superba, un metodo di suddivisione geografica di Genova. Inizialmente sono due, Castrum (Sarzano) e Civitas (per indicare la zona Porto- Vicoli- San Lorenzo), ma arriveranno ad essere 8 (4 interne alle mura e 4 esterne). Da questo periodo Zena vivrà la sua “era” più ricca ed orgogliosa della storia, una “indipendenza” capace di durare fino all’arrivo del 1800!
Andiamo per gradi.
Comincia, lentamente, a guadagnarsi sempre più spazio ed autonomia già dal Sacro Romano Impero, nel 1096, come libero comune, partecipando alla prima crociata (tappa gloriosa della storia genovese). Inizialmente chiamata Compagna Communis, la denominazione “repubblica” arriverà tardiva, nel 1528, grazie all’ammiraglio Andrea Doria.
Dal 1090 circa, al 1339 il  territorio è governato da Consoli (prima repubblica), Podestà (seconda repubblica) e Capitani del popolo (terza repubblica). E’ chiaro come una città di questo tipo, con una marina così importante, fosse oggetto dell’interesse di  molti. Infatti, fino al 1500, Genova sarà governata da varie famiglie quali gli Adorno, i Fregoso, i Guarco, i Montaldo, i Doria, gli Spinola, i Fieschi, i Grimaldi ed i Lomellini. I nomi vi dicono qualcosa? Tanti li ritroviamo nei Palazzi dei Rolli, nei nomi delle vie e altro ancora…
Genova percorre un’ascesa inarrestabile. http://www.giustiniani.info/genovaespansione.jpg Gli Zeneixi vincono la prima crociata (1095/99) conquistando Gerusalemme, grazie alla trovata geniale di Guglielmo Embriaco che fa smontare le navi per costruire, con gli stessi materiali, due enormi torri d’assalto: d’altronde si sa, i Genovesi sono parsimoniosi e ...tapullanti! Le gesta nella “Città Eterna” solidificano l’immagine della Superba che diventa una delle maggiori potenze navali, commerciali e politiche, portando la croce rossa a sfondo bianco (La croce di San Giorgio introdotta da Jacopo da Varagine nel 1096) per tutti i principali porti del Mediterraneo e Mar Nero. Più o meno consecutivamente, vengono costruite: la Lanterna (QUI LA SUA STORIA una prima versione, poiché quella attuale è datata 1543), la cattedrale di San Lorenzo, come la conosciamo oggi, ed il Palazzo Ducale.
La città cambia, si arricchisce, voltando il suo viso al porto. Abbiamo così la “nascita” delle botteghe nei portici di Sottoripa e l’arrivo delle famose “mura del Barbarossa” (nel 1155) per difendersi da possibili attacchi di Federico I di Svevia, detto appunto “il Barbarossa”.
Genova non è mai doma e nuove imprese vengono compiute contro i Mori di Spagna e di Barberia, concluse nel 1231 con le vittoriose battaglie di Almeria e Majorca. In questo periodo e fino al 1339, anno in cui viene eletto il doge Simone Boccanegra, Genova è caratterizzata dall’instabilità politica causata dalla rivalità fra le numerose famiglie nobili della città. Ognuna di queste possiede una piccola porzione di città, con i suoi palazzi, la sua piazzetta e la sua chiesa. Si passa così, alternativamente, dalla “Compagna” comunale ai consolati, dai governi dei podestà stranieri a quelli dei dogi, sempre sotto i protettorati di Milano e della Francia (a fasi alterne). Nonostante tutto questo trambusto, Genova rimane uno dei massimi centri commerciali ed economici d’Europa, grazie al suo popolo di navigatori e di mercanti appassionati e spregiudicati.
Anche la città si espande a vista d’occhio, un esempio è Porta dei Vacca: con le sue torri che si ammirano dalla sopraelevata, viene “inglobata” dagli edifici attorno, diretta testimonianza dei grandi cambiamenti della città in quel tempo. Arriviamo al 1260 e alla costruzione di Palazzo San Giorgio, come nuovo centro del potere civile, voluto da Guglielmo Boccanegra. Al cospetto di un periodo così rigoglioso, però, c’è un lato della nostra Dominante che combatte per quasi un secolo contro una compagine armata fino ai denti: Pisa. I principali avversari dei Genovesi, tra i più duraturi nella storia ligure. È una guerra feroce quella fra la lanterna e la torrechepende, trascinatasi per circa un secolo, fatta di tregue e botte da orbi, terminata con la sconfitta di Pisa e la pace firmata dopo la battaglia della Meloria (1288). Un riassunto di questa contesa? Tanti successi Genovesi e tante mazzate per i Pisani, che persero lentamente potere e flotta, consacrando così i Liguri ad essere la più grande potenza marittima del Mediterraneo e non solo.

Genova-Palazzo San Giorgio-DSCF7709-edit.JPG

S. Boccanegra, primo Doge di Genova

Andando avanti nel tempo, saltando i conflitti con Venezia (ultima potenza marittima rimasta dopo la resa di Pisa), si arriva ad un altro importante cambiamento di Genova: 1339, il passaggio ad uno stato in forma “oligarchica” (il governo dei pochi) ed al primo Doge eletto a vita, Simone Boccanegra (raffigurato sulla facciata di Palazzo San Giorgio).
Il nostro buon Simone, belin povera anima, ha lo scomodo ruolo di essere il primo doge in una città fra le più ambite e così viene avvelenato in poco tempo: fuori uno, avanti il prossimo.
Nei secoli successivi seguono varie dominazioni straniere. Voi direte: “ma come? non era indipendente Zena?”. Un minimo di autonomia territoriale l’abbiamo sempre mantenuta, ma dal periodo dell’oligarchia, molte famiglie importanti hanno volto lo sguardo verso la Superba ed i dogi hanno sempre cercato di “assecondare” i potenti, a tal punto che spesso si poteva parlare di vere e proprie dominazioni straniere.
L’anno 1500 si avvicina, un vero crocevia per Genova ed i suoi abitanti! In questo articolo abbiamo visto le fondamenta della Repubblica che sarà, mentre nella prossima “puntata” arriveranno i protagonisti più attesi. Uno su tutti? Andrea Doria, l’ammiraglio di Oneglia.
La Superba, intanto, è sorta ed il suo nome è famoso in tutto il mondo conosciuto!

Ah! P.S per i curiosi:
Nel 1451, proprio vicino a Porta Soprana, in Vico Dritto di Ponticello nasce un bimbo, tal Cristoforo Colombo. Di lui si sa che ha fatto qualche viaggetto in mare e scoperto un continente, ma la sola questione che sembra importare ai giorni d’oggi è sapere se quella belin di casa tuttora in piedi è originale o no… Quindi vi rimando all’articolo che abbiamo scritto a tal proposito, QUI.

Se vedemmo alla prossima puntata!