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Gli amaretti del Sassello sono un piccolo dolce della tradizione ligure a base di mandorle dolci e amare ma senza farina. La ricetta nasce nell'800 dove i contadini liguri e piemontesi usavano piantare alberi di mandorlo vicino a casa sia per abbellire il giardino che per raccogliere i frutti. Quando l'albero fioriva e dava i suoi frutti la produzione di mandorle andava ben oltre al fabbisogno familiare per cui, da buoni liguri, i sassellesi cercarono una soluzione adeguata creando l'amaretto. Da allora la ricetta è rimasta sostanzialmente invariata. Il nome Amaretti deriva dall'utilizzo di armelline, ovvero il nocciolo interno delle pesche ed albicocche, dal gusto molto amaro che ben si contrastavano al gusto dolce della mandorla.
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Il Pandolce genovese viene consumato tipicamente durante le festività natalizie. Con la nostra ricetta abbiamo riconciliato molte persone a questo dolce della tradizione genovese. Secondo la tradizione quando lo si apre, una fetta va tenuta da parte per i poveri e una per il il 3 febbraio, San Biagio. Ne esitono due versioni: Alto e Basso. Il formato alto è quello più antico, dove il pandolce veniva lievitato naturalmente e con tempi di preparazioni molto lunghi. La versione "bassa" è stata invece introdotta verso la fine del 1800, quando si iniziavano ad utilizzare i primi lieviti chimici, e questo ha fatto si che nascesse questa versione con tempi di preparazione molto più veloci. Secondo alcuni la nascita di questo pandolce si deve ad un Doge della Repubblica di Genova che bandì un concorso tra i maestri pasticceri di Genova per creare un dolce rappresentativo della ricchezza di Genova che fosse nutriente, a lunga conservazione e adatto ai lunghi viaggi per mare. Per quantitativi superiori ai 18 posso essere praticati prezzi speciali. Se siete interessati scrivete a info@palatifini.it. Formati: Basso: Alto (Disponibile da novembre a marzo):
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Il Pandolce genovese viene consumato tipicamente durante le festività natalizie. Con la nostra ricetta abbiamo riconciliato molte persone a questo dolce della tradizione genovese. Secondo la tradizione quando lo si apre, una fetta va tenuta da parte per i poveri e una per il il 3 febbraio, San Biagio. Ne esitono due versioni: Alto e Basso. Il formato alto è quello più antico, dove il pandolce veniva lievitato naturalmente e con tempi di preparazioni molto lunghi. La versione "bassa" è stata invece introdotta verso la fine del 1800, quando si iniziavano ad utilizzare i primi lieviti chimici, e questo ha fatto si che nascesse questa versione con tempi di preparazione molto più veloci. Secondo alcuni la nascita di questo pandolce si deve ad un Doge della Repubblica di Genova che bandì un concorso tra i maestri pasticceri di Genova per creare un dolce rappresentativo della ricchezza di Genova che fosse nutriente, a lunga conservazione e adatto ai lunghi viaggi per mare. Per quantitativi superiori ai 18 posso essere praticati prezzi speciali. Se siete interessati scrivete a info@palatifini.it. Formati: Basso: Alto (Disponibile da novembre a marzo):
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- Il Pandolce genovese viene consumato tipicamente durante le festività natalizie. Con la nostra ricetta abbiamo riconciliato molte persone a questo dolce della tradizione genovese.Secondo la tradizione quando lo si apre, una fetta va tenuta da parte per i poveri e una per il il 3 febbraio, San Biagio. Ne esitono due versioni: Alto e Basso. Il formato alto è quello più antico, dove il pandolce veniva lievitato naturalmente e con tempi di preparazioni molto lunghi. La versione "bassa" è stata invece introdotta verso la fine del 1800, quando si iniziavano ad utilizzare i primi lieviti chimici, e questo ha fatto si che nascesse questa versione con tempi di preparazione molto più veloci. Secondo alcuni la nascita di questo pandolce si deve ad un Doge della Repubblica di Genova che bandì un concorso tra i maestri pasticceri di Genova per creare un dolce rappresentativo della ricchezza di Genova che fosse nutriente, a lunga conservazione e adatto ai lunghi viaggi per mare. Il pandolce genovese nel formato Alto è disponibile solo nei periodi invernali, indicativamente da novembre a marzo. Per quantitativi superiori ai 18 posso essere praticati prezzi speciali. Se siete interessati scrivete a info@palatifini.it. Formati: Basso: Alto (Disponibile da novembre a marzo):
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- Il Pandolce genovese viene consumato tipicamente durante le festività natalizie. Con la nostra ricetta abbiamo riconciliato molte persone a questo dolce della tradizione genovese.Secondo la tradizione quando lo si apre, una fetta va tenuta da parte per i poveri e una per il il 3 febbraio, San Biagio.Ne esitono due versioni: Alto e Basso. Il formato alto è quello più antico, dove il pandolce veniva lievitato naturalmente e con tempi di preparazioni molto lunghi. La versione "bassa" è stata invece introdotta verso la fine del 1800, quando si iniziavano ad utilizzare i primi lieviti chimici, e questo ha fatto si che nascesse questa versione con tempi di preparazione molto più veloci. Secondo alcuni la nascita di questo pandolce si deve ad un Doge della Repubblica di Genova che bandì un concorso tra i maestri pasticceri di Genova per creare un dolce rappresentativo della ricchezza di Genova che fosse nutriente, a lunga conservazione e adatto ai lunghi viaggi per mare. Il pandolce genovese nel formato Alto è disponibile solo nei periodi invernali, indicativamente da novembre a marzo. Per quantitativi superiori ai 18 posso essere praticati prezzi speciali. Se siete interessati scrivete a info@palatifini.it. Formati: Basso: Alto (Disponibile da novembre a marzo):
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Il Pandolce genovese viene consumato tipicamente durante le festività natalizie. Con la nostra ricetta abbiamo riconciliato molte persone a questo dolce della tradizione genovese. Secondo la tradizione quando lo si apre, una fetta va tenuta da parte per i poveri e una per il il 3 febbraio, San Biagio. Ne esitono due versioni: Alto e Basso. Il formato alto è quello più antico, dove il pandolce veniva lievitato naturalmente e con tempi di preparazioni molto lunghi. La versione "bassa" è stata invece introdotta verso la fine del 1800, quando si iniziavano ad utilizzare i primi lieviti chimici, e questo ha fatto si che nascesse questa versione con tempi di preparazione molto più veloci. Secondo alcuni la nascita di questo pandolce si deve ad un Doge della Repubblica di Genova che bandì un concorso tra i maestri pasticceri di Genova per creare un dolce rappresentativo della ricchezza di Genova che fosse nutriente, a lunga conservazione e adatto ai lunghi viaggi per mare. Per quantitativi superiori ai 18 posso essere praticati prezzi speciali. Se siete interessati scrivete a info@palatifini.it. Formati: Basso: Alto (Disponibile da novembre a marzo):
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La torta classica della tradizione pasquale genovese e che viene portata in tavola a ogni pranzo delle feste. La torta pasqualina è una torta salata di verdure a due sfoglie di pasta sovrapposte, il cui ripieno cambia in base alla stagionalità e alla disponibilità delle verdure in quel periodo. I carciofi sono quindi il ripieno della versione primaverile della torta pasqualina dato che crescono nei mesi tra marzo e giugno, mentre a Natale è più comune servire la torta con il ripieno di bietole; gli altri ingrendienti sono il formaggio (sia stagionato a pasta dura per dare sapidità che quello fresco per dare una punta acida al ripieno) e le immancabili uova. Per la consegna nella settimana di Pasqua l'ordine deve pervenire entro la sera di domenica 10 aprile.
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La regina delle feste è qui! Tradizionalmente servita a Pasqua (e nei pranzi importanti di famiglia) la "Pasqualina" è la torta di verdure genovese più famosa. La nostra torta Pasqualina, che prepariamo nella nostra sciamadda (la tipica friggitoria genovese, dove di servono fritti, torte e focacce) il giorno stesso di partenza del tuo ordine così che tu possa gustartela come se fosse una semplicissima consegna di cibo a domicilio, solo che in questo caso il fattorino avrà percorso alla fine un qualche centinaio di chilometri... Come tutti i piatti più tradizionali, anche per la Pasqualina, ognuno ha la propria ricetta: immancabili sono le uova sode nascoste all'interno ma poi sul resto potremmo discutere per anni, tra numero di sfoglie e quali ingredienti del ripieno (per noi in questa stagione bietole e formaggio). Tra l'altro, con il fatto che la nostra Pasqualina non è un prodotto industriale in serie, ogni volta sarà sempre buona ma un po' diversa com'è giusto che sia per una torta salata fatta a mano nella sciamadda. 4 porzioni. Per la consegna nella settimana di Pasqua l'ordine deve pervenire entro la sera di domenica 10 aprile.
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Il vero polpettone genovese di verdure, già pronto! Patate e fagiolini, e poi quella meraviglia aromatica che è la maggiorana, il tutto impreziosito dalla sapidità del parmigiano reggiano. Ti mandiamo a casa un piatto veloce e gustoso ma soprattutto autentico, per accontentare sia chi non ha tempo per cucinare ma anche i tanti amanti della nostra grande tradizione gastronomica. Per la consegna nella settimana di Pasqua l'ordine deve pervenire entro la sera di domenica 10 aprile.