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Gli gnocchi sono un cibo antichissimo, diffuso in tutto il mondo e preparati con diversi ingredienti. I piu diffusi in Italia sono quelli preparati con farina e patate, sono di forma tondeggiante o cilindrica e vengono consumati dopo averli lessati in acqua o brodo e conditi in tantissimi modi diversi. Gli gnocchi un piatto molto semplice e sostanzioso che si adatta ad ogni tipi di condimento. Provateli con il pesto, sughi di pomodoro, con panna, zafferano o anche al forno con ragù e besciamella. Il prodotto fresco si conserva 3 giorni in frigorifero, può essere congelato e consumato entro 1 mese circa.
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Il pecorino Fiore Sardo è uno dei sette ingredienti tradizionali del vero pesto genovese! Il pecorino Fiore Sardo è prodotto con latte delle pecore sarde autoctone nelle province di Nuoro, Sassari e Cagliari. Deve il suo nome al fatto che anticamente veniva prodotto utilizzando caglio vegetale, da qui il nome "fiore". Caratteristiche Il Fiore Sardo ha una forma cilindrica, con il tipico scalzo bombato "a groppa di mulo" alto fino a 15 cm, il peso è variabile tra 1,5 e 4 kg. Il colore della crosta è giallo carico, e tende a diventare più scuro con la stagionatura fino ad assumere un colore marrone. La pasta è dura, bianca o giallo chiaro e senza occhiature, il sapore è più o meno piccante a seconda del grado di maturazione. Il Fiore Sardo può essere mangiato al naturale fino a 2-3 mesi di stagionatura, oltre può essere impiegato in cucina oppure in abbinamento a miele, marmellate o frutta.
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Il vero polpettone genovese di verdure, già pronto! Patate e fagiolini, e poi quella meraviglia aromatica che è la maggiorana, il tutto impreziosito dalla sapidità del parmigiano reggiano. Ti mandiamo a casa un piatto veloce e gustoso ma soprattutto autentico, per accontentare sia chi non ha tempo per cucinare ma anche i tanti amanti della nostra grande tradizione gastronomica. Per la consegna nella settimana di Pasqua l'ordine deve pervenire entro la sera di domenica 10 aprile.
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Gli amaretti del Sassello sono un piccolo dolce della tradizione ligure a base di mandorle dolci e amare ma senza farina. La ricetta nasce nell'800 dove i contadini liguri e piemontesi usavano piantare alberi di mandorlo vicino a casa sia per abbellire il giardino che per raccogliere i frutti. Quando l'albero fioriva e dava i suoi frutti la produzione di mandorle andava ben oltre al fabbisogno familiare per cui, da buoni liguri, i sassellesi cercarono una soluzione adeguata creando l'amaretto. Da allora la ricetta è rimasta sostanzialmente invariata. Il nome Amaretti deriva dall'utilizzo di armelline, ovvero il nocciolo interno delle pesche ed albicocche, dal gusto molto amaro che ben si contrastavano al gusto dolce della mandorla.
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LE BELINACCE SONO ARRIVATE ! 🥹🏴
C’è un Belin, la lantera ed i colori di San Zorzo… ciù zeneise de coscì! Poi si, è vero, assomiglia ad un estintore! Infatti è l’unica borraccia che sei sicuro che spegne la sete! - Alluminio (leggerissima) - 800 ml La borraccia del Mugugno Genovese è disponibile in due punti precisi: 📍 il Genovese di Boccadasse, piazza Nettuno 1, Genova 📍 Makaja, piazza Sarzano 2, Genova -
LE BELINACCE SONO ARRIVATE ! 🥹🏴
C’è un Belin, la lantera ed i colori del mare… ciù zeneise de coscì! - Alluminio (leggerissima) - 800 ml La borraccia del Mugugno Genovese è disponibile in due punti precisi: 📍 il Genovese di Boccadasse, piazza Nettuno 1, Genova 📍 Makaja, piazza Sarzano 2, Genova -
Il Parmigiano Reggiano DOP Bonati è stato scelto da Stefania Moroni, appassionata ricercatrice alimentare e figlia di Aimo e Nadia Moroni del noto ristorante stellato milanese, per la famosa ricetta "spaghetti al cipollotto di Tropea con peperoncino fresco e Parmigiano Reggiano Bonati di 5 anni". Uno dei piatti-culto del loro ristorante. Da oltre 40 anni l'Azienda Agricola Bonati Giorgio di Basilicanova (PR) produce Parmigiano Reggiano solo con il latte delle proprie mucche di razza frisona italiana. Le mucche sono nate, allevate e cresciute nel loro piccolo allevamento e si nutrono di fieno stabile centenario, che contiene erbe ed essenze oggi sconosciute e introvabili nei prati di semina piu' recente, quindi di miscele di cereali, mais, orzo e soia. Tutto il ciclo di lavorazione è rigorosamente artigianale. Il caseificio è certificato “Uno En Iso 9002” e la stagionatura è di 26-32 mesi ma anche di 3-4-5-6-7 anni. Il risultato è straordinario:sapore pieno, consistenza perfetta, soddisfazione incomparabile.
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Il Pandolce genovese viene consumato tipicamente durante le festività natalizie. Con la nostra ricetta abbiamo riconciliato molte persone a questo dolce della tradizione genovese. Secondo la tradizione quando lo si apre, una fetta va tenuta da parte per i poveri e una per il il 3 febbraio, San Biagio. Ne esitono due versioni: Alto e Basso. Il formato alto è quello più antico, dove il pandolce veniva lievitato naturalmente e con tempi di preparazioni molto lunghi. La versione "bassa" è stata invece introdotta verso la fine del 1800, quando si iniziavano ad utilizzare i primi lieviti chimici, e questo ha fatto si che nascesse questa versione con tempi di preparazione molto più veloci. Secondo alcuni la nascita di questo pandolce si deve ad un Doge della Repubblica di Genova che bandì un concorso tra i maestri pasticceri di Genova per creare un dolce rappresentativo della ricchezza di Genova che fosse nutriente, a lunga conservazione e adatto ai lunghi viaggi per mare. Per quantitativi superiori ai 18 posso essere praticati prezzi speciali. Se siete interessati scrivete a info@palatifini.it. Formati: Basso: Alto (Disponibile da novembre a marzo):
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- Il Pandolce genovese viene consumato tipicamente durante le festività natalizie. Con la nostra ricetta abbiamo riconciliato molte persone a questo dolce della tradizione genovese.Secondo la tradizione quando lo si apre, una fetta va tenuta da parte per i poveri e una per il il 3 febbraio, San Biagio.Ne esitono due versioni: Alto e Basso. Il formato alto è quello più antico, dove il pandolce veniva lievitato naturalmente e con tempi di preparazioni molto lunghi. La versione "bassa" è stata invece introdotta verso la fine del 1800, quando si iniziavano ad utilizzare i primi lieviti chimici, e questo ha fatto si che nascesse questa versione con tempi di preparazione molto più veloci. Secondo alcuni la nascita di questo pandolce si deve ad un Doge della Repubblica di Genova che bandì un concorso tra i maestri pasticceri di Genova per creare un dolce rappresentativo della ricchezza di Genova che fosse nutriente, a lunga conservazione e adatto ai lunghi viaggi per mare. Il pandolce genovese nel formato Alto è disponibile solo nei periodi invernali, indicativamente da novembre a marzo. Per quantitativi superiori ai 18 posso essere praticati prezzi speciali. Se siete interessati scrivete a info@palatifini.it. Formati: Basso: Alto (Disponibile da novembre a marzo):
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Mortaio in marmo bianco di Carrara con pestello in legno di faggio lavorato a mano necessario per la preparazione di salse quali il Pesto Genovese, ma non solo. Dimensioni: Diametro Esterno: 7 cm Diametro Interno: 4,5 cm Altezza: 4 cm Profondità: 2,5 cm Pestello: 7 cm Peso: 250 gr. Sono disponibili su richiesta eventuali altre dimensioni di mortaio:
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La focaccia genovese autentica, arriva a casa tua! ( IN TUTTA EUROPA!) IMPORTANTE: per garantire la massima freschezza del prodotto i Giorni di spedizione sono: Lunedì, martedì e mercoledì. Gli ordini pervenuti martedì dopo le 18 saranno evasi a partire dalla settimana successiva. Cosa fare per tutti quei zeneixi (e non solo) vincolati ad una vita al di fuori dalla Superba, piena di false-focacce impresentabili ed alte 50cm? Quanto avrebbero desiderato, nei periodi in "esilio" dalla Patria, di poter ricevere a casa, in 24h, una bella slerfa de fugassa? In collaborazione con Palatifini.it ti offriamo un’esperienza unica (in modalità "megio che ninte!") fino adesso riservata solo a chi aveva la fortuna di trovarsi nella nostra amata Zena! Inoltre, per “aiutare” tutti gli inesperti in materia, all’interno della spedizione verrà inserita una cartolina con alcuni “trucchi” per render la fugassa come fosse appena sfornata e molto altro!
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I Pansotti o Pansòti liguri sono una pasta ripiena diffusa in tutta la regione ma tipica di Recco, simile ai ravioli. Il loro nome deriva dal fatto che la pasta ha un aspetto panciuto. I Pansotti sono una ricetta relativamente recente, presentata per la prima volta nel 1961 al festival gastronomico di Genova Nervi ed un piatto che era considerato molto adatto al periodo della Quaresima in quanto a base di magro. Hanno sapore pieno, pastoso, morbido e si sposano alla perfezione con la Salsa di Noci ligure, che ne sottolinea al meglio le fragranze agresti. Il prodotto fresco si conserva 3 giorni in frigorifero, può essere congelato e consumato entro 1 mese circa.