ATTENZIONE LEGGI BENE TUTTO PER CAPIRE DI CHE SI TRATTA.
Lezione serale #15 Sciverto “Perchè t’impari un pò di parole cosi quando vieni a trovarci sai come interpretare..”

scivertoSciverto, una parola che era già apparsa silenziosamente –>QUA<– sul Mugugno Genovese.
Originariamente il termine sciverto, ma lo stesso verbo scivertâ, avevano un significato differente da quello usato più comunemente oggi.
Sciverto = “contorto, deforme,  l’inarcarsi del legno” Scivertâ = “smuovere”
Foreste, tranquillo, ti garantisco che una buona parte dei V.E.L questa cosa non la sa.
Il termine sciverto, come avrete già imparato per molte parole zeneisi, ha tante sfaccettature. Talmente tante che sicuramente ne salteranno fuori altre indicate da voi dopo questa descrizione.
Possiamo usarlo sia per una persona che per un oggetto.
Per quanto riguarda una persona viene utilizzato per indicare uno “storto”, uno che ad esempio cammina zoppicando e dunque assume una postura strana, irregolare. Facciamo un riferimento televisivo: “Salvatore” nel “il Nome della Rosa”… Ecco beh lui… raccoglie diversi aggettivi zeneisi a tal punto che “sciverto” diventa quasi un complimento, però se avete presente la camminata, tou li o sciverto! Un altro esempio è il caro Dottor House con la sua camminata zoppa e la sua salute non proprio ottimale. In merito ad House additato come “sciverto”, i più radicali storceranno il naso siccome per un classico “zoppo” sarebbe preferibile la parola “rango” / “o l’è rango!”. A difesa posso dire che “sciverto” è talmente una parola bistrattata che spesso noi V.E.L tendiamo a forzarla un pò in tanti contesti.
Lo stesso concetto lo portiamo anche sugli oggetti… Un Vero Esemplare Ligure che per la prima volta vede la Torre di Pisa, in una delle sue rare uscite fuori patria, direbbe “belin, mia li a töre… a ti no te pà un cicinin sciverta?”, “stanni atento che vien zu!”
Foreste, come avrai capito, il termine sciverto è meglio se lo lasci ai Genovesi. Ci vuole una certa pratica per usarlo nel modo giusto e talvolta anche noi ne abusiamo…
Pronuncia: questa volta possiamo dire che si legge come si scrive. Scivèrtu!
Curiosità: i vegetti raccontano che era vocabolo molto usato dai Camalli: scaricando casse, cassette, impilandole, se qualcuna di queste si storceva o perdeva la propria forma originale venivano additate ironicamente come “Le sciverte”

Promemoria: ( V.E.L per i nuovi del Mugugno sta a significare Vero Esemplare Ligure)

Se vedemmo zueni