Il Sole 24 Ore ha pubblicato la solita classifica annuale delle città più green italiane e Genova non ha certo fatto una figura… “meravigliosa”

Tranne La Spezia, al di la che si trovi in Toscana, tutte le altre liguri hanno fatto abbastanza pena. Genova in particolare con un crollo dalla 37° posizione alla 53° !

Diciamo, in generale: la situazione in Liguria fa anguscia

In ordine:

  • Imperia nella classifica generale di 105 città l’anno scorso era al 54° posto e oggi ‘crolla’ al 70° posto
  • Genova l’abbiamo già detto, ci strabilia con un 53° posto (tra i capoluoghi peggiori)
  • Savona dal 48° posto al 50°.
  • Nella top ten soltanto La Spezia, che passa dal 25° al 9° posto!

Come vengono valutate le città green? Su alcuni parametri per le performance ambientali!

Tramite 18 indicatori (punteggio massimo teorico di 100 punti), ma ve lo dico già: nessuna città arriva oltre il 79%.
A vincere è stato Bolzano, ma in generale un po’ tutto il Trentino Alto Adige e le regioni del nord.

Qui di seguito vi lascio la pagina diretta al sole 24 ore, ma se non aveste coæ di andar a leggervi tutto, continua pure la lettura.

Ecosistema urbano 2022




Vediamo un po’ più nel dettaglio i dati pessimi (non molto green) di Genova:

  • 91° Biossido di azoto (Concentrazione media in ug/mc – media dei valori medi annui)
  • 2° Tasso di motorizzazione (Auto circolanti ogni 100 abitanti)
  • 104° Vittime per strada (8,543 = Morti+feriti/1.000 ab)

E ce ne sarebbero tanti altri, ma ho scelto questi tre perché secondo me simbolici e raffiguranti della situazione. Non serve nemmeno spiegarvi il perché nel dettaglio. Respiriamo catrame, perché muoviamo quasi 0,5 auto per ogni singolo abitante e più di 8 persone fra noi, ogni 1000 abitanti, ci lascia la pelle o prende una tranvata epocale.

La cosa divertente in tutto questo scempio?

Genova è stata pure premiata da Legambiente tra le città italiane, per le ”buone pratiche ambientali” (ve lo giuro, non è uno scherzo, QUI vi linko una fonte) grazie alla pista ciclabile di corso Italia, che è stata riconosciuta una ”infrastruttura di qualità”

E a ciò commenterò salutandovi così, dall’ormai lontano 2020, ma sempre attuale:

 

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