Il primo orto subacqueo è in Liguria!

Premettiamo subito: si parla di un PROGETTO DI IDROPONICA SUBACQUEA.
Ovvero? Diremmo noi 😂


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Ovvero: una “tecnica” (forse non il termine più adatto) che consente di coltivare anche in zone inospitali allestendo degli orti in biosfere ancorate a fondali marini!

E non è una roba di “primo pelo”: già nel 2012 Sergio Gamberini fece il primo tentativo rudimentale di coltivazione subacquea, con una sacca d’aria trasparente ancorata sul fondo del mare.

Il tutto è nato proprio in Liguria, a NOLI! Come riporta Gianni Fontanesi in un intervista al Gambero Rosso: “Solo per curiosità, in un momento in cui c’erano stati problemi di coltivazione di basilico”

Coltivare basilico (e non solo) sott’acqua. Ecco come.

Le biosfere



“Usiamo biosfere di metacrilato di 2 metri di diametro posizionate tra i 6 e i 10 metri di profondità” dove, sotto di esse, vengono posizionate quasi 100 piantine.
Come fanno?
Si portano sul fondo, queste specie di “mongolfiere”, si stabilizzano e si ancorano. Si soffia dell’aria all’interno facendo si che la biosfera si gonfi.
E la corrente? Le mareggiate? Ancora una volta risponde Fontanesi al Gambero Rosso: “Sono 2 mila litri di aria che danno una spinta verso l’alto pari a circa 2 tonnellate, per questo serve un sistema di ancoraggio solido, anche per resistere a correnti e mareggiate”.

E son pure “ecologici”! Tutto l’ambaradan, infatti, è alimentato da pannelli solari e pale eoliche!

Ok, si va bene, ma i risultati?

Parlano di “appena 36-48 ore” per la germinazione (che altrimenti sarebbe di 5/7 giorni), anche se il motivo è ancora ignoto. “Non abbiamo testi da consultare riguardo questo, quindi siamo ancora in fase di studio”. In alcuni casi c’è differenza nelle dimensioni delle foglie, un aumento di carotenoidi e configurazioni di oli essenziali ripartite in modo differente, “la pianta” spiega “sviluppa più pigmenti per mantenere la fotosintesi clorofilliana anche con poca luce.

Riguardo al “gusto”?

Qui arriva la frase che, in tutta l’intervista, mi fa restar scettico: “Non abbiamo notato differenze rilevanti”… “Speremmo ben” mi verrebbe da aggiungere!

Per tutte le altre info ti link il loro sito che, se non altro per curiosità, vale la pena darci un occhio.
Qui, invece, ti linko l’intervista sul Gambero Rosso a cui faccio riferimento.

 

foto: Nemo’s Garden /Ocean Reef Group