Caro Babbo Natale,

premetto: è un sacco di tempo che mi hanno rivelato la “verità” sul fatto che non esisti, che sei tutta un’invenzione e che, purtroppo, non giri con tutti i doni sulle spalle in un enorme sacco (che poi belin era anche logico: sai quante palanche ci vorrebbero? I casi eran due: o non esistevi oppure xattavi ai ricchi per dar ai poveri – noi).

Resta pur sempre bello scriverti, nella speranza che… qualcuno ascolti. 



Non ti chiederò alcun dono, anzi sul sito del ilmugugnogenovese.it mi sono divertito a suggerire alcuni regali che potrebbero farsi i lettori mugugnosi! E poi, belin, tra il PalancheFriday, il CyberMonday e altre belinate… le palanche son za belle che anæte!

Avrei voluto mandarti una letterina scherzosa, piena di richieste di regali-ravatti uno più ridicolo dell’altro ma, quest’anno non me la sento…

Bensì ti scrivo per darmi ascolto. Noi Genovesi semmo têra rêra (comme se dixe tra noiatri), ci basta poco: concedici di mugugnare su tutto, non menarcela e… “piggila bassa”.

Quest’anno, però, pe Zena è stato un anno davvero duro. Riguardandoci indietro, il confeugo del 2017 ci aveva già dato un brutto presagio (fiamme sbilenche, fumose che a momenti dan feugo a tutta ciassa San Domenico!).

Per decenni ricorderemo il 2018 come l’anno del Ponte Morandi. Quel maledetto Viadotto che, prima della disgrazia, per tutti era il Ponte di Brooklin

Non ce n’era uno che sapesse il suo vero nome!

Una disgrazia che ci ha scioccati e toccati nel profondo. Una disgrazia che, però, ci ha uniti nel momento della difficoltà, facendo venir fuori, come sempre, quella zeneixitæ che molti ci invidiano.

Bene, Babbo Natale, io ti chiedo solo di dar una piccola mano nella “velocizzazione dei fatti”. Ti chiedo una mano per far sì che non ci siano altre disgrazie (direi che… emmo za dæto!), che non ci siano più “rallentamenti” nella demolizione e ricostruzione, ma soprattutto che ritorni il sorriso alle persone colpite da più vicino da questa tragedia.

Come ogni anno, poi, ti chiedo anche di dar un occhio al Bisagno… che continui a far il bravo, pe piaxei!

Infine, ti chiedo una cosa: Che non succeda nulla a causa del numero crescente di cinghiali in città. Perché dico questo?



Perché, sai… tanta gente continua a dire “ma che male fanno?“/”son meglio delle persone” e cosi via.
Io, però, ho lavorato per tanti anni in strada, da portapizze e ti garantisco che ho visto tanti, ENORMI, rischi corsi da persone alla guida e non. Ricordo ancora quando aiutai una vecchina con la spesa, alle prese con una cinghi-mamma che, semplicemente, aveva deciso di impossessarsi della cena per i suoi piccoli. Se quel giorno non ci fossi stato, probabilmente, l’audace vegetta – che, belin, non mollava la presa manco guæi – avrebbe preso una bella tranvata a terra (nella migliore delle ipotesi).

Ogni anno sono una miriade gli incidenti causati da parte di queste bestie ai motociclisti che, ignari di tutto, si ritrovano kili e kili di pelo dietro l’angolo. Senza poterli evitare.

Questo problema non sono il solo a farlo notare e, continuando così, prima o poi qualcuno ci rimette la pelle. Direi che abbiamo già pagato un conto abbastanza salato sottovalutando i rischi per anni, no? Chi vuol intendere, intenda…

Mìa, senti, poi fanni comme ti veu! Io un po’ di cose te le ho elencate anche se ce ne sarebbero tante altre. Oua però mi fermo perché penso dovrai farti un bello sbatti in questi giorni. 

Ti auguro un Buon Natale e… Se no se vedemmo ciù, buon anno!


Figgeu, prima di salutarci, volevo annunciarvi che è arrivato: o pesto zeneize! (che ciù zeneise no se peu!)

Potete cattarvelo qui, online, oppure in Via Cesarea 21R!

 


Image credit: Spot Apple con tapullata.