Il Confeugo, una tradizione secolare!
Cos’è il Confeugo? Qual è la sua storia e come funziona?

Si tratta di un antichissima tradizione della Repubblica di Genova, già documentata dal secolo XIV, ma quasi sicuramente con origini medioevali, se non antecedenti (XII secolo). Sempre celebrata nel sabato che precede il Natale, è una festa di benvenuto per il nuovo anno, che nel medioevo coincideva appunto con il giorno di Natale.



Veniva celebrata a Genova, dove sanciva l’alleanza tra i poteri nella città: il Doge, appunto, e gli Abati delle podesterie del Polcevera, di Voltri e del Bisagno che, con il tempo, avevano acquisito autonomia tale da preoccupare l’autorità civile e religiosa. Con la cerimonia del Confuoco, le delegazioni sotto il potere genovese davano dunque segno di obbedienza al Doge e fugavano ogni dubbio. Nel ponente ligure viene officiata ad Lusignano d’Albenga, Pietra Ligure, Noli, Savona, Varazze e Arenzano; nel levante a Uscio, Recco, Santa Margherita Ligure, Rapallo, Chiavari, Lavagna e Riva Trigoso.
fonte: Lamialiguria.it

E lo svolgimento è fedelmente riprodotto tutt’oggi secondo un “copione” ben preciso…

Ben trovòu messê ro Duxe (Ben trovato Messer Doge – dirà l’Abate del popolo), “Ben vegnûo messê l’Abbòu” (Benvenuto Messer Abate – replicherà il Doge). Successivamente l’Abate offrirà al Doge il tradizionale “Confeugo che verrà acceso al rintocco del “Campanon do Paxo (la campana del Palazzo Ducale sulla Torre Grimaldina).

Chi sono queste due figure oggi? L’Abate, a rappresentare il popolo, offrirà un grosso tronco di alloro al Doge, figura ricoperta dal Sindaco. Ovviamente, nei secoli l’alloro lo ricevettero, in ordine, prima il Podestà, poi il Capitano del Popolo, a seguire il Doge ed infine, appunto, il Sindaco.




Il Doge ed il suo seguito appiccheranno il fuoco all’alloro e vi getteranno sopra un vaso di vino, alcuni confetti e zucchero per addolcirlo. Si tratta di una tradizione che i genovesi d’un tempo sentivano molto ed in cui credevano fermamente, non a caso molti dei presenti cercavano di portare a casa un tizzone come “amuleto”.

La Tradizione vuole che: se le fiamme ed il fuoco andranno “tranquille” verso il cielo, per Genova sarà un anno proficuo, in caso contrario (fuoco mosso, fiamme sbieche e axillate)… beh arrivaci da solo nan!

Il Confeugo fu fermato solo nel Settecento e ripresa in più frangenti specialmente dal 1900. Dal Novecento è il presidente della Compagna che impersona l’Abate del Popolo, portando il tradizionale tronco d’alloro al Sindaco.

Attualmente sono più di 60 anni che viene continuata di anno in anno, con l’offerta di una pianta di alloro, decorata con colori rosso e bianco genovesi. Il falò va a concludere il rituale insieme allo scambio di auguri canonico con il Sindaco già letto in precedenza e, recandosi nel Salone del Maggior Consiglio, l’Abate del Popolo dovrà infine elencare al Doge tutti i problemi della città, con l’augurio d’esser ascoltato e presi in considerazioni i “mugugni”.

Se vedemmo zueni!