Ed è proprio in questo momento che il nome di Massimo Teglio si inizia a far noto, ma segreto, in quel di Genova.

L’Aviatore stringe le fila dell’organizzazione clandestina “Delasem”, (Delegazione per l’Assistenza agli ebrei Emigranti, con sede centrale a Genova) creata dall’Unione delle Comunità israelitiche italiane nel dicembre 1939 per fornire assistenza ai profughi ebrei diretti in Palestina o oltre Oceano (tra il 1938 e il 1945 l’organizzazione riuscirà a mettere in salvo oltre 30.000 israeliti) .

Spalleggiato dalla Curia, da alcuni funzionari del Comune e da molti membri dell’Arma dei Carabinieri, il nostro genovese aveva posto le basi per la creazione di una vera organizzazione di salvataggio dalla macchina di sterminio tedesca, iniziando per prima cosa a dedicarsi alla fabbricazione di documenti falsi e lasciapassare per gli ebrei alla macchia e per quelli che si apprestavano a fuggire da Genova. Mise in piedi un laboratorio per la contraffazione di documenti di qualsiasi tipo.Teglio si trovava ad avere un’organizzazione clandestina per salvare i perseguitati, protetto dai cittadini, da molte forze dell’Ordine e finanziato dalla Curia. Una situazione ottimale per una persona già astuta e in gamba come l’Aviatore.

Ovviamente non furono tutte rose e fiore e anche i fallimenti non furono pochi. Dopo alcuni tentativi andati in tragedia, generosi, ma rischiosi, Teglio organizzò espatri di piccole dimensioni (massimo 5/6 persone) in territorio Svizzero, da uomini di sua fiducia, per esser più leggeri, agili e veloci nel tragitto.

La storia sarebbe molto più complessa e dettagliata. Sul nostro BelinBlog, mi limito a dirvi che la Desalem e Teglio operarono ininterrottamente, anche se fra molteplici difficoltà, fino al 25 aprile del 1945 (Leggi QUI), quando le truppe del generale tedesco Gunther Meinhold di stanza a Genova e nella provincia deposero le armi arrendendosi alle formazioni partigiane.

Se, invece, volete un racconto più approfondito vi indico qualche link molto esauriente. Un’intervista direttamente al signor Teglio nel 1985, un articolo storico nel dettaglio su tutta la vicenda ed il racconto di Elisa, salvata proprio dalla Primula Rossa. Se volete sentirvi l’intervista, vi avviso: è molto lunga e “lenta”, registrata probabilmente in un bar, ma davvero affascinante!

Infine un video del Comune di Genova su Youtube interamente dedicato a lui

Sperando di avervi interessato con la storia di uno dei nostri concittadini,
Se vedemmo zueni!


Se vedemmo figgeu!