LEGGI BENE TUTTO PER CAPIRE DI CHE SI TRATTA.
Lezione serale #59 Camallo 
“Perchè t’impari un po’ di parole cosi quando vieni a trovarci sai come
 interpretare..” 

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Scommetto che alcuni pensano che sia una parola Italiana. Altri magari non l’hanno mai sentita. Una cosa è certa: “camallo” è una parola storica e ricca di significati.

Definizione dal Dizionario Frisoni: Camallo, s.m. (A.) facchino || ___ da bûscioa, portantino || avei un fâ da ___, aver modi scortesi, sgarbati incivili.

I Camalli “son sempre esistiti”, verrebbe da dire. Infatti, si hanno tracce di questa parola sin dai tempi delle colonie in Crimea e Costantinopoli (leggi dopo). Il ruolo dello “scaricatore di porto”, a Zena, è definito Camallo tutt’oggi, all’unanimità! Una parola talmente “insostituibile”, da diventare aggettivo e verbo.
Aggettivo: a) Camallesco, facchinesco, sgarbato, scortese, villano. b) acamallou, che ha modi da facchino.
Verbo: Camallâ, v.a. portare pesi (sulle spalle o sul corpo) || ___  ben i anni, essere prosperoso benché d’età avanzata.

Va detto, però, che il termine non fu mai gradito dai diretti interessati, in quanto gli veniva attribuita una connotazione spregiativa.

In generale, la parola Camallo, si presta come metafora per i lavori “pesanti”. Classica frase? “fa un lavoro da Camallo! / lavora come un camallo!“.
Significato più ampio e “leggero”, invece, lo ha il verbo. Camallâ, infatti, è usato quasi per ogni tipo di “trasporto” che effettuiamo portando oggetti da un posto ad un’altro e non solo.

Un ultima “variante”? Camalletta! Chi non l’ha mai sentito? Chi non è mai stato “portato in camalletta?”. Avete presente quando un papà prende in spalla il proprio ninin? Quello è “portar in camalletta”!

CURIOSITÀ

Sul Diz. Etimologico Ligure, del Prof. Toso, si riporta l’origine antichissima della parola, addirittura dal XIV sec. quando il latino medievale ligure comincia a registrare il termine “camalorum”/”camalis”. Nei primi del quattrocento, camallo è ben attestato anche nei documenti provenienti direttamente da Genova o da altre sedi commerciali liguri come Tunisi: resta dunque aperta la possibilità di un’assunzione diretta dall’arabo. Arabo?  Si, perché l’unica cosa accertata è che la radice della parola venga da hammâl (portatore).

PRONUNCIA

Camal(l)u/o, molto semplicemente a seconda del “porto” a cui facciamo riferimento. A Genova: Camalu, possibilmente con una sola l ma non troppo marcata.


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